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Obbligo di certificato - nuove regole da lunedì, 13 septembre 2021

Qui rispondiamo alle domande sull'obbligo di certificato adottato dal Consiglio federale il 09 settembre 2021.

Risposta dettagliata

Articoli e documenti aggiornati a gennaio 2022

Che cosa si intende con obbligo di certificato?

Il certificato COVID attesta la vaccinazione, l’avvenuta guarigione dal virus o l’esito negativo di un test. L’8 settembre 2021 il Consiglio federale ha introdotto l’obbligo di certificato in diversi ambiti a partire dal 13 settembre 2021. Tale obbligo si applica a tutti i maggiori di 16 anni e prevede che l’accesso a vari spazi interni di esercizi o altre strutture sia consentito solo a chi è in possesso dell’apposito documento.

Dove vige l’obbligo di certificato?

È obbligatorio disporre del certificato COVID per accedere a ristoranti e bar, a strutture per la cultura e il tempo libero così come a locali per concerti, teatri, cinema, centri fitness, manifestazioni sportive, musei, biblioteche, zoo, palestre di arrampicata, piscine coperte, parchi acquatici, sale da biliardo e casinò. L’obbligo di certificato può essere introdotto dai cantoni, dalle scuole universitarie e dai datori di lavoro. 

In quali casi un datore di lavoro può introdurre l’obbligo di certificato?

La Confederazione non prevede alcun obbligo di certificato nei luoghi di lavoro e nei centri di formazione, mense incluse. I collaboratori di un esercizio in cui vige tale obbligo non sono inoltre tenuti a presentare a loro volta un certificato. Il Consiglio federale consente tuttavia alle aziende di verificare che i propri dipendenti dispongano di questo attestato «se necessario per l’attuazione di misure di protezione adeguate o di strategie di test». In altre parole, i datori di lavoro possono includere nel proprio piano di protezione l’obbligo di certificato in determinate circostanze e previa consultazione dei collaboratori. I datori sono dunque autorizzati a richiedere tale documento e a vincolarvi una serie di misure; ad esempio un ristoratore può stabilire che debbano indossare la mascherina solo gli addetti al servizio sprovvisti di certificato, oppure un’azienda può disporre l’home office solo per chi non lo possiede.

I collaboratori di un esercizio in cui vige l’obbligo di certificato devono disporre a loro volta dell’attestato, ad es. il personale di servizio nei ristoranti?

No, tuttavia un’azienda può richiedere ai suoi dipendenti di presentare il certificato nel quadro del proprio obbligo di assistenza (ad esempio all’interno di ospedali).
È pertanto consentito verificare che il personale disponga dell’attestato qualora serva a garantire misure di protezione adeguate o l’attuazione del piano di test, ad esempio nel caso in cui i collaboratori lavorino a stretto contatto in spazi al chiuso come mattatoi, mentre non sarebbe necessario all’aperto per chi svolge lavori di giardinaggio.

Sono previste eccezioni all’obbligo di certificato?

Sì, l’obbligo non si applica negli spazi esterni degli esercizi, così come ai ristoranti nelle aree di transito degli aeroporti, ai saloni di acconciature e nell’ambito di consulenze terapeutiche. Sono inoltre escluse le manifestazioni religiose e di carattere politico fino a un massimo di 50 persone. Per quanto riguarda gli incontri di natura privata, non vige alcun obbligo di certificato fino a un numero di 30 partecipanti. Anche in caso di pernottamento in hotel non è necessario disporre dell’attestato, al contrario di quanto è previsto per i bar e i ristoranti delle strutture alberghiere. I negozi che forniscono beni di consumo quotidiano dovranno rimanere accessibili senza certificato, così come i mezzi pubblici. 

Posso disdire l’abbonamento alla palestra a seguito dell’introduzione dell’obbligo?

No, non è possibile dato che ora le palestre forniscono regolarmente i propri servizi, diversamente da quanto accadeva durante il lockdown, e le condizioni di accesso sono state ridefinite solo per ragioni oggettive. A tale riguardo finora non è stata emessa alcuna sentenza da parte di un tribunale. 

Quali sono i costi medi di un certificato?

Il certificato COVID è gratuito, così come la vaccinazione. A partire dal 1° ottobre 2021 i test volti all’ottenimento del certificato sono a proprie spese.

I test vengono pagati tramite il datore di lavoro?

Se è il datore di lavoro a richiedere che il personale si sottoponga a test, i relativi costi devono essere sostenuti dall’azienda. 

Dove posso ottenere il certificato?

Il certificato può essere rilasciato presso i centri vaccinali, gli studi medici, gli ospedali, le farmacie, i centri in cui si effettuano test, i laboratori e le autorità cantonali, oppure direttamente tramite la app «Covid Certificate». 

Possono obbligarmi a munirmi di un certificato?

Non è possibile obbligare nessuno a sottoporsi a vaccinazione o test contro la propria volontà; chi tuttavia non rispetta il divieto può incorrere in una multa dell’importo di CHF 100.-. I gestori delle attività rischiano a loro volta multe elevate (fino a CHF 10 000.-) e persino l’eventuale chiusura dell’esercizio stesso.

Cosa è previsto al momento per quanto riguarda l’obbligo di mascherina?

Laddove sia necessario presentare il certificato non sussistono più l’obbligo di mascherina e il mantenimento di distanze minime, così come la registrazione dei dati.

All’interno di un’azienda è consentito trattare in maniera diversa i collaboratori vaccinati rispetto a quelli non vaccinati?

Nelle aziende potrebbe anche porsi il problema della legittimità di un diverso trattamento del personale vaccinato rispetto a quello non vaccinato. È ipotizzabile, ad esempio, che l’accesso alla mensa aziendale venga consentito solo ai dipendenti vaccinati. Una disparità di trattamento del genere è ampiamente dibattuta sul piano teorico, dato che da un lato potrebbe risultare problematico continuare a porre limitazioni per i soggetti non vaccinati, dall’altro comporterebbe il rischio di «stigmatizzare» e discriminare in modo ingiustificato chi non è vaccinato. È dunque necessario verificare nel singolo caso se tale disparità è realmente motivata.

Al datore di lavoro è consentito fornire incentivi per la vaccinazione?

In linea di massima in Svizzera è possibile e lecito incentivare i collaboratori in questo senso. Nel singolo caso è tuttavia consigliabile, prima di procedere, verificare approfonditamente dal punto di vista fiscale e del diritto del lavoro le misure che si ha intenzione di concedere a titolo di premio. In particolare è necessario tenere in riguardo coloro che non possono o non vogliono vaccinarsi per motivi specifici e che si ritroverebbero dunque svantaggiati.

Fino a quando si applicano le misure adottate?

Le misure restano in vigore al più tardi fino al 24 gennaio 2022, tuttavia possono essere revocate anzitempo se la situazione dovesse migliorare sensibilmente.