Quando a un ruolo o una funzione vengono apportate modifiche sostanziali si rende necessaria una disdetta sotto riserva di modifica.
Cosa si intende esattamente con disdetta sotto riserva di modifica?
In termini concreti questa procedura prevede che il contratto di lavoro venga sciolto proponendo al collaboratore di sottoscriverne una nuova versione modificata, che andrà a sostituire il contratto precedente una volta decorso il termine di disdetta.
Chi procede a una disdetta sotto riserva di modifica?
Generalmente è il datore di lavoro ad avviare la procedura.
Che cosa succede dopo una disdetta in questi termini?
Il collaboratore può accettare il nuovo contratto e mantenere il posto di lavoro, oppure porre fine al rapporto una volta decorso il termine di disdetta.
Si prospettano dunque due scenari:
- il collaboratore accetta senza riserve le modifiche al contratto e il rapporto di lavoro viene posto in essere alle nuove condizioni;
- il collaboratore respinge le modifiche alle condizioni contrattuali; in questo caso ne consegue la cessazione effettiva del rapporto di lavoro e il contratto precedente viene sciolto una volta decorso il termine di disdetta.
È necessario rispettare prescrizioni di forma precise per procedere a disdetta sotto riserva di modifica?
La procedura non prevede requisiti particolari in termini di forma e può dunque avvenire anche verbalmente, a meno che da contratto non sia prevista espressamente la forma scritta; in tal caso la risoluzione è valida solo per iscritto. Il collaboratore può sempre richiedere di giustificare la disdetta. Attenzione: anche in caso di scioglimento del contratto sotto riserva di modifica è assolutamente necessario rispettare il termine di disdetta ordinario.
Il nostro modello ti sarà d’aiuto qualora si renda necessaria una disdetta sotto riserva di modifica;
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