Motivazione e procedura per la risoluzione di un contratto di affitto condiviso: i nostri consigli
Se due o più persone hanno affittato insieme un appartamento, allo scioglimento della comunità abitativa possono insorgere questioni difficili, soprattutto se una delle parti dovesse rifiutarsi di firmare per la disdetta. Rispondiamo alle domande principali a riguardo.
Che cos’è un contratto di affitto comune?
In un rapporto di locazione comune, il contratto di affitto viene sottoscritto da diverse persone come parte locataria. I diritti derivanti dal contratto possono dunque essere esercitati solo congiuntamente tra queste. In altre parole è possibile procedere a disdetta, impugnare la pigione, far valere i propri diritti di garanzia ecc. soltanto insieme alle altre parti. In questo modo si viene a costituire una cosiddetta «società semplice».
Come si pongono i locatari nei confronti del locatore?
Gli affittuari costituiscono un’unica parte e rispondono in maniera solidale nei confronti del locatore o di terzi. A fronte di un danno o per il pagamento della pigione, ciascun locatario può dunque essere chiamato a rispondere per intero e non solo per la metà o per la quota che gli corrisponde. Quanto convenuto internamente tra le parti è totalmente irrilevante per il locatore (ad es. le quote di affitto concordate tra gli inquilini).
Come si disdice un contratto di affitto sottoscritto congiuntamente?
Il contratto di locazione deve essere disdetto per iscritto da tutti i locatari; ai fini probatori si consiglia possibilmente di procedere iscritto. È inoltre necessario attenersi alle disposizioni in vigore a riguardo. A tale proposito ti invitiamo a leggere il nostro articolo sulla disdetta di immobili.
Come procedere quando uno degli inquilini non vuole sottoscrivere la disdetta?
In questo caso la disdetta non risulta valida.
E se solo uno degli inquilini vuole recedere dal contratto di affitto?
Anche in queste circostanze è possibile apportare modifiche al contratto di locazione solo con il consenso di tutti gli affittuari. Se questi convengono all’unanimità che una delle parti fuoriesca dal contratto sarà necessaria anche l’approvazione del locatore. Nel caso in cui però quest’ultimo si opponga, tutti i soggetti continueranno a fare parte del contratto. Lo stesso vale qualora tutti gli affittuari si accordino affinché il contratto venga rilevato da una sola delle parti. Anche in questo caso il locatore dovrà fornire il proprio consenso, altrimenti il contratto rimarrà intestato a tutte le parti.
Come procedere se i conduttori non sono concordi tra loro sul da farsi?
In questi casi una delle possibilità è lo scioglimento della società semplice dato che l’obiettivo originario, ossia la convivenza, non può più essere soddisfatto. Una circostanza del genere può essere considerata una ragione per la risoluzione del contratto. A questo punto tra le operazioni a cui è necessario procedere vi è la disdetta dell’appartamento condiviso. Se tuttavia una delle persone indicate sul contratto di locazione si opponesse, questa può essere obbligata tramite via giudiziaria. La risoluzione di una società semplice può avvenire anche per causa grave. Una ragione è considerata tale qualora portare avanti la società semplice non risulti più ragionevole, ad esempio a seguito di divorzio. Spetta comunque al tribunale decidere se un motivo è da ritenersi grave.
Nel documento da scaricare trovi ulteriori dettagli sulla procedura e sulle modalità per avviare un’azione legale.